Negli anni successivi la passione per la fotografia viene scavalcata dall’altra mia grande passione: l’informatica, che non mi ha mai abbandonato diventando anche il mio lavoro. La fotografia nel frattempo sedimentava, mai sopita, per riesplodere nel 2001, durante il mio viaggio di nozze, con una Nikon F60.
Nel 2004 inizio timidamente ad esplorare il digitale, ancora non completamente convinto, con una compatta HP Photosmart 735 che mi apre un mondo fatto di immediatezza e possibilità creative senza pari. Nel 2006 compio il primo passo deciso nel digitale acquistando una Nikon D50 con il kit 18-55, 55-200: è amore sconfinato!
Finalmente riesco ad esplorare un genere della fotografia tecnica che mi ronzava in testa da una ventina di anni: la fotografia ad alta velocità. La D50 si rivela, nonostante la sua appartenenza alla fascia di entrata nelle DLSR, una macchina formidabile che riesce a darmi moltissime soddisfazioni. Effettuando oltre ventimila scatti in un anno e mezzo mi trovo molto spesso a litigare con i limiti intrinseci della D50 che nonostante la sua versatilità inizia a starmi stretta.
Ad inizio 2008 subentra la D200, macchina poliedrica e ripiena di funzioni fino a scoppiare! Il feeling è immediato ma risulta subito chiaro che le ottiche di base fornite con la D50 mostrano tutta la loro mediocrità se sfruttate con una macchina del genere. Di conseguenza durante il 2008 ho rinnovato tutto il parco ottiche.
Nel frattempo, complice la fortuita vicinanza ad una riserva naturale, scopro che la fotografia e l’amore per la natura si sposano perfettamente e combinate riescono a tirare fuori, da non so dove, un’inaspettata vena creativa
Ad aprile 2010, avendo sfruttato la D200 ed essendomi scontrato con i limiti tecnici, acquisto una D300s.
Il salto in avanti rispetto alla D200 è impressionante, la macchina si presenta da subito con un carattere ben definito ma che risulta facile gestire. Ad inizio 2025 mi convinco a fare il salto nel nuovo millennio passando ad una Nikon Z6 III, le potenzialità delle mirroless erano chiare dall’inizio, ma non tutti gli aspetti tecnologici (mirino elettronico in primis) mi avevano ancora convinto del tutto.
Le caratteristiche tecniche del nuovo autofocus, la velocità del processore di immagine e le caratteristiche dei sensori, rendono questa generazione di mirroless un vero e proprio spartiacque che termina l’era delle reflex.